lunedì 8 dicembre 2014

SATIRAUTORE #1 - LA FIERA DEL FORESTIERO

A differenza degli altri temi trattati durante la permanenza di questo angolino librario su blogger, oggi vorrei parlare di tutt'altro, scostandomi un po' dai libri per mettere un attimo in luce una perplessità che da poco è giunta a turbarmi.

Lipari, isola splendida in cui vivo, è solita ospitare durante alcuni periodi dell'anno, fiere e mercatini di vario genere e contenuto, per settimane o giorni.
Naturalmente, fin qui è tutto normale, dopotutto è naturale che le città ospitino stand vari a seconda della tipologia di evento o fiera in corso, tuttavia, la maggior parte delle volte, (sempre) si tratta di commercianti provenienti dalla terra ferma che giungono sull'isola vendendo, incassando e lasciando in mutande (per la millesima volta) i poveri commercianti di turno.
Vi starete chiedendo come mai, essendoci commercianti che magari vendono la stessa merce dei forestieri, Lipari debba subire un trattamento simile ed è proprio questa constatazione a turbarmi e non poco.

Rimuginando sulla situazione attuale, dopo una conversazione  con mia sorella, una domanda mi è sorta spontanea.

Perché le fiere e i mercatini non sono fatte da commercianti isolani ma da commercianti forestieri?
Come mai, non siamo NOI STESSI a formare stand nell'area destinata vendendo ciò che LA NOSTRA ATTIVITA' (per cui paghiamo regolarmente tasse, affitti, luce e telefono) ha da offrire?

Queste domande, vorrei rivolgerle principalmente alla giunta comunale, e successivamente le rivolgerei ai commercianti stessi.

Non sarebbe meglio, pagare NOI una tantum per lo stand (perché suppongo paghino per occupare il suolo pubblico del mega parcheggio) e far circolare i soldi nella nostra isola?
Non potremmo stabilire per le fiere NOI delle scontistiche e offrire i NOSTRI SERVIZI a prezzi migliori?
Non abbiamo forse DIRITTO di LAVORARE?

Spero questo post (sfogo/pensiero personale) non passi inosservato agli occhi di chi ne capisce di più e gradirei col cuore una risposta in merito a questo mio pensiero espresso ad alta voce.

Grazie,
Giovanna.

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